Rappresentazione schematica del funzionamento di VirScan (foto: George J. Xu et al, Science)
Rappresentazione schematica del funzionamento di VirScan (foto: George J. Xu et al, Science)
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Una volta testata la procedura su sangue di pazienti infettati con Hiv e virus dell’epatite C, e aver provato la sensibilità e specificità della metodica, i ricercatori hanno analizzato il sangue di 569 persone di diversa nazionalità. Gli scienziati hanno così scoperto che mediamente ciascuno era stato infettato nel corso della propria vita da circa 10 specie di virus. L’analisi ha anche mostrato alcune differenze all’interno della popolazione: i bambini, per esempio, non avevano alcuni anticorpi diretti verso alcuni virus presenti invece negli adulti (come atteso, dal momento che crescendo si incontrano più virus) e le persone cresciute in Perù e Thailandia avevano anticorpi diretti verso un numero maggiore di virus rispetto agli americani.
L’idea di VirScan, concludono i ricercatori, potrebbe però espandersi ben oltre i virus. In futuro infatti i ricercatori immaginano di mettere a punto un sistema analogo per lo screening di anticorpi diretti verso patogeni diversi, come funghi, batteri e protozoi.