sabato 29 giugno 2013

L'Essere e il Nulla...

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I due alieni, Aleph ed Alem, si spinsero con la loro astronave sino ai confini dell’Universo …e ad un certo punto entrarono in uno spazio ai loro occhi assai misterioso. Tutto, attorno alla loro astronave, era pervaso da un bianco candido che si estendeva in ogni direzione …ma siccome non vi era alcun oggetto, pianeta o altro corpo celeste da poter osservare, non era neppure possibile stabilire in che modo ed entro quali distanze,  lo spazio si estendeva attorno a loro. Potevano solo supporre che tale condizione dello spazio in cui si trovavano, avesse un’estensione infinita. La percezione del movimento non era possibile per due semplici motivi: la totale assenza di gravità e la totale assenza di oggetti cosmici (sparsi un po’ ovunque), in grado di dar loro il senso dell’estensione dello spazio.  I due alieni, dopo qualche minuto, iniziarono ad esporre i loro pensieri…
“E così abbiamo scoperto che vi è il nulla al di fuori dell’Universo; dunque esso, probabilmente, non è infinito come abbiamo sempre creduto. Bene, bene, bene …dunque è la luce bianca il colore del nulla”.
“Luce? …e chi ti dice che si tratti proprio di luce?...la luce è composta da fotoni  …la presenza di onde elettromagnetiche non rappresenta di certo il nulla! Io avevo sempre creduto che fosse il nero assai cupo e profondo, il colore del nulla…”
“E se la percezione del colore fosse solo il frutto della nostra immaginazione? D'altronde stiamo parlando del nulla …ammesso che sia realmente il nulla, ciò che stiamo osservando”.
“No, non stiamo osservando il nulla …il nulla dovrebbe essere fatto solo di buio pesto!”
“Ne sei proprio convinto?”
“Bè, diciamo che ne sono convinto al 98%...”
“In ogni caso noi stiamo osservando qualcosa, ovvero uno spazio vuoto, a prescindere dal colore che esso abbia …poiché gli strumenti di bordo non rilevano alcuna radiazione esterna all’astronave, di alcun tipo. Persino il rilevatore di particelle virtuali, non rileva nulla; e ciò è molto strano, poiché teoricamente non potrebbe esistere alcuno spazio …vuoto di campo. Ah! ...no, un momento ...sta cominciando a rilevarle proprio in questo momento!"
“Già, ma lo spazio che stiamo osservando ha un’estensione, almeno in tre dimensioni …altrimenti noi non potremmo osservarlo; anzi, saremmo scomparsi entrambi in un battito di ciglia! E i nostri corpi si sarebbero trasformati in energia pura…”
“Energia pura? …e dove avrebbe dovuto confluire tale energia, in assenza di uno spazio atto a contenerla?”
“Probabilmente in un’altra dimensione…”
“Già …ma pur sempre in un altro spazio, magari a sei dimensioni,  atto a contenerla. Non c’è spazio senza energia e non c’è energia senza spazio. Sostituisci il termine energia con campo, e la frase sarà sempre la stessa”.
“Dunque, se il nulla è semplicemente assenza di spazio ed energia, ciò significa che tale condizione o sistema di riferimento,  non ammette osservatori nel suo interno?”
“Esattamente! Ma la domanda fondamentale comunque è questa: Il NULLA, può ammettere degli osservatori al suo esterno?”
“Ma cosa stai dicendo? Ragiona! L’assenza di spazio, ovvero il NULLA, non può essere tangente ad alcun tipo di spazio; una condizione non ammette l’altra e viceversa. O si ha un’assenza di spazio, ovvero il NULLA senza alcuna estensione, oppure si ha uno spazio con un’estensione necessariamente infinita. L’Universo quindi deve essere per forza di cose infinito! E in ultima analisi quindi, ciò che stiamo osservando non può essere il NULLA!” 
“Ma se il NULLA non ha un’estensione, esso può essere presente sotto forma di infinite parti nello spazio in cui viviamo…o mi sbaglio?”
“Anche se potrà sembrarti strano, ti sbagli …una condizione non ammette l’altra, ricordalo. Nel momento in cui pronunciamo la parola NULLA, abbiamo già creato una particella di Informazione …che a sua volta avrà già definito un determinato spazio, il quale logicamente avrà un’estensione. La stessa cosa accade se proviamo ad immaginarlo, il NULLA …in tal caso la nostra mente produrrà una particella di Informazione, che ovviamente andrà anch’essa a definire uno spazio con una propria estensione, anche se infinitamente piccolo e dunque non osservabile”.
“Ma allora anche la nostra immaginazione è in grado di creare la Realtà?”
“Esattamente! Ricordalo sempre: il NULLA non ammette osservatori, né al suo interno e neppure al suo esterno. Esso esiste solo se non provi ad immaginarlo, se non provi a descriverlo, se non provi a quantificarlo …se dall’Universo scomparissero tutte le entità pensanti (biologiche o non biologiche), in grado di immaginare il NULLA, forse esso inghiottirebbe tutto in un solo istante. Ma considerando il fatto che l’Universo esiste da molto prima della comparsa di tutte le forme di vita pensanti , sia sulla Terra che su altri pianeti di altre galassie, ciò significa che da qualche parte, in una dimensione a noi sconosciuta, un’Entità Pensante debba aver immaginato il NULLA …e da quella piccola particella di Informazione che ne è scaturita,  si sia in seguito originato l’intero Universo. D’altronde, l’incontro tra una particella di Informazione e il NULLA  assoluto, è una condizione insostenibile …per cui tutto viene inesorabilmente trasformato in Informazione, attraverso un Big Bang, dove spazio e tempo vengono creati in un solo istante …continuando ad estendersi all’infinito, senza alcuna sosta, senza alcuna contrazione …il NULLA d’altronde non lo consentirebbe. In questo preciso istante, ai confini dell’Universo, della materia continua a crearsi dal NULLA. Secondo dopo secondo, l’Universo continua ad espandersi …e continuerà a farlo per un tempo infinito. L’Entità Pensante lo ha creato immaginando semplicemente il NULLA …ma poi non poteva che perderne il controllo”.
Fausto Intilla, 29 giugno 2013.

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