giovedì 8 novembre 2012

Minuscoli sommergibili per viaggiare nel corpo umano.

Fonte: ANSA.it
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Microscopici chirurghi robot sono capaci di viaggiare nel corpo umano per curarlo dall'interno. Dotati di piccole zampe, come gli insetti, o di eliche, come i sommergibili, si muovono nello stomaco e nell'intestino per diagnosticare e trattare i tumori, oppure nei vasi sanguigni, per distruggere i blocchi che ostruiscono il flusso del sangue. Sembrano usciti dal romanzo fantascientifico 'Viaggio allucinante' di Isaac Asimov, ma li hanno ideati i ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che li presentano a Milano, nella fiera Robotica 2012.

''Il romanzo di Asimov è stato per noi una grande fonte di ispirazione, così come la natura e il mondo degli insetti'', spiega Gastone Ciuti, ricercatore del gruppo di Chirurgia robotica coordinato da Arianna Menciassi. Nei loro laboratori, presso l'Istituto di Biorobotica, ha preso vita una folta schiera di micro-chirurghi robot dotati delle forme più disparate a seconda del distretto del corpo in cui vengono usati.

I più curiosi sono gli insetti-robot con 8 o 12 zampe, che servono per diagnosticare e trattare le malattie del colon. ''Sono capsule grandi meno di un centimetro che vengono introdotte nell'apparato digerente e che, una volta raggiunto l'intestino, dispiegano le zampe e cominciano a muoversi alimentati da batterie ai polimeri di litio'', spiega Ciuti.

Per lo stomaco, invece, sono stati messi a punto dei mini-sommergibili dotati di eliche che navigano tra i succhi gastrici per inviare all'esterno tutte le immagini e le informazioni utili.

Sono decisamente fantascientifiche anche le sonde che viaggiano nei vasi sanguigni per raggiungere e distruggere le ostruzioni che bloccano il flusso del sangue. ''Queste capsule vengono guidate da un campo magnetico esterno e nei loro spostamenti sono sempre tenute sotto controllo ecografico'', spiega Ciuti. ''Una volta raggiunta l'ostruzione - aggiunge - attraverso la loro coda vengono iniettate delle microbolle d'aria che esplodono come mine''. L'ostruzione viene così frantumata e i detriti vengono legati da particelle magnetiche che vengono recuperate sfruttando il campo magnetico esterno.

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