venerdì 9 novembre 2012

Cambiare canale con un semplice gesto della mano.

Fonte: Cordis
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Un team di inventori provenienti da tutta Europa ha eliminato i telecomandi tradizionali e ha sviluppato un sensore delle dimensioni di un orologio da polso in grado di seguire il movimento tridimensionale della mano e che permette all'utente di controllare a distanza qualsiasi dispositivo. I ricercatori ritengono che il loro dispositivo potrebbe rimpiazzare il telecomando e i controller dei videogiochi, e potrebbe persino controllare il telefonino con un semplice gesto della mano. Il loro controller "Digits" è stato presentato al 25° simposio della Association for Computing Machinery su software e tecnologia dell'interfaccia utente (ACM UIST).

La loro invenzione rappresenta un importante progresso poiché permette, per la prima volta, interazioni tridimensionali senza che l'utente sia vincolato ad alcun dispositivo esterno. Secondo i suoi sviluppatori, Digits riesce a mappare il movimento e l'orientamento delle dita dando così all'utente il controllo remoto sempre e ovunque, permettendo persino di rispondere al telefono mentre esso si trova ancora in tasca e si sta camminando per la strada.

Digits è stato sviluppato da David Kim, uno dottorando finanziato da Microsoft Research (MSR), studente del Culture Lab dell'Università di Newcastle; Otmar Hilliges, Shahram Izadi, Alex Butler e Jiawen Chen di MSR Cambridge; Iason Oikonomidis della Fondazione greca per la ricerca e la tecnologia; e il professor Patrick Olivier del Culture Lab dell'Università di Newcastle.

"Il sensore Digits non dipende da nessuna infrastruttura esterna ed è quindi totalmente mobile," spiega David Kim. "Questo significa che gli utenti non sono confinati in uno spazio fisso. Essi possono interagire mentre si spostano da una stanza all'altra o persino mentre corrono per la strada. Quello che Digits riesce a fare è portare finalmente l'interazione 3-D fuori dal salotto di casa."

Per realizzare il loro ambizioso obbiettivo, Digits doveva essere leggero, consumare poca energia e doveva riuscire a essere piccolo e confortevole come un orologio. Allo stesso tempo essi volevano anche che Digits riuscisse a fare molte cose, come possedere una migliore rilevazione del movimento e "comprensione" della mano umana, dall'orientamento del polso all'angolo di ciascuna articolazione delle dita, in modo che l'interazione non fosse limitata a dei punti 3D nello spazio. Digits doveva capire ciò che la mano sta tentando di esprimere, persino quando è dentro a una tasca.

David Kim ha aggiunto: "Noi avevamo bisogno di un sistema che permettesse delle naturali interazioni 3-D a mani nude, ma con flessibilità e precisione paragonabili a quelle dei guanti dati. Noi volevamo che gli utenti fossero in grado di interagire istintivamente con i loro dispositivi elettronici usando semplici gesti, senza nemmeno doverli toccare. Riuscite a immaginare quanto più comodo sarebbe se fossimo in grado di rispondere al telefonino mentre ancora si trova in tasca o sepolto in fondo alla borsa?"

Il loro prototipo, che hanno presentato alla prestigiosa conferenza ACM UIST 2012, include una telecamera a infrarossi (IR), un laser generatore di linea IR, un illuminatore diffuso IR e una IMU (Inertial Measurement Unit).

Shahram Izadi spiega le varie difficoltà che hanno dovuto superare, come ad esempio l'estrapolazione di movimenti naturali di una mano da uno sparse sampling dei punti chiave rilevati dalla telecamera.

"Prima dovevamo comprendere le parti del nostro corpo, per poter poi elaborare il loro funzionamento in modo matematico," spiega Shahram Izadi. "Abbiamo passato ore a fissare le nostre dita, abbiamo letto dozzine di studi scientifici sulle proprietà biomeccaniche della mano umana e abbiamo tentato di mettere in correlazione questi cinque punti con il movimento complesso della mano. In effetti, abbiamo riscritto completamente ogni modello cinematico circa tre o quattro volte prima di trovare quello giusto."

Il team concorda sul fatto che il momento più eccitante del progetto è stato quello in cui i membri del team hanno visto che i modelli funzionavano. "All'inizio la mano virtuale spesso si rompeva e non funzionava; una cosa sempre molto frustrante da guardare," spiega David Kim. "Poi, un giorno, abbiamo semplificato radicalmente il modello matematico, che improvvisamente si è comportato come una mano umana. Si è trattato di una sensazione assolutamente surreale e coinvolgente, come nel film Avatar. Quel momento ci ha dato una grossa spinta!"

Digits è solo la punta dell'iceberg, i ricercatori stanno anche facendo degli esperimenti per sviluppare ulteriormente la loro invenzione. "Riuscendo a comprendere in che modo una parte del corpo funziona e sapendo quali sensori usare per cogliere un'istantanea - dice Shahram Izadi - Digits offre uno sguardo convincente sulle possibilità di rendere accessibili la piena espressività e destrezza di una delle nostre parti del corpo per l'interazione mobile uomo-computer."
Per maggiori informazioni, visitare:

Università di Newcastle
http://www.ncl.ac.uk/

25° simposio della Association for Computing Machinery su software e tecnologia dell'interfaccia utente http://www.acm.org/uist/uist2012/
Categoria: Varie
Fonte: Università di Newcastle
Documenti di Riferimento: Sulla base di informazioni diffuse dall'Università di Newcastle
Codici di Classificazione per Materia: Applicazioni della tecnologia dell'informazione e della comunica
RCN: 35216

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