mercoledì 3 agosto 2011

Il robot in grado di pensare e imparare grazie all’algoritmo SOINN e all’intelligenza collettiva.




Possono i robot pensare, imparare e mostrare un’intelligenza simile a quella umana? Se avete letto Asimov o visto il film “I Robot” saprete benissimo che questo tema è ricorrente nella letteratura fantascientifica ma, forse, oggi possiamo togliere il prefisso “fanta”.
Al Tokyo Institute of Technology, infatti, è stata sviluppata una tecnologia chiamata SOINN, un sistema che crea una rete neurale che si potenzia da sola e permette ai robot di agire in maniera simile agli umani quando si tratta di eseguire compiti non scriptati. Sfruttando le conoscenze pregresse e le esperienze, il robot nell’esperimento decide quali azioni eseguire e in quale ordine. Compito affidatogli: servire un bicchiere d’acqua fredda a una persona.
Partendo da conoscenze di base “ad esempio il ghiaccio rende l’acqua fredda”, il robot sceglie l’ordine delle azioni da eseguire per ottenere il risultato tramite SOINN, un algoritmo semplice, leggero nei calcoli (così da essere efficace anche senza processori potenti) e in grado di comunicare con la rete.
Ovviamente le situazioni d’uso sono più complesse ma, collegandosi con altri robot in rete, un modello in Giappone può chiedere a quello inglese come si prepara il the e adatterà alle diverse forme di tazze e utensili le istruzioni del collega britannico. Fulcro del progetto è comunque la capacità di imparare e adattarsi sfruttando sensori tattili, uditivi e visuali.
Un’applicazione davvero interessante che potrebbe essere utile anche in campo industriale: le macchine in linea, ad esempio, potrebbero andare in crisi al variare delle condizioni ambientali rilevate e un sistema di auto-adattività permette di risparmiare tempo e denaro, fondamentali in produzione.

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