domenica 1 novembre 2009

Staminali e proteine per combattere i tumori cerebrali.

Fonte: MolecularLab
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Alla base della degenerazione tumorale del cervello vi sarebbe la mancata inibizione della proteina N-Myc da parte della proteina Huwe1.
Antonio Iavarone, ricercatore italiano della Columbia University di New York, sostiene che in futuro Ischemie e tumori cerebrali potranno essere curati con cellule staminali trattate con proteine.Iavarone si dedica allo studio dei fattori di trascrizione TF1 e TF2 dei neuroblastomi dei topi, a riguardo dei quali ha detto, nell'ambito del Festival della scienza a Palazzo Ducale di Genova, "da 6 fattori di trascrizione siamo risaliti a 2 che sono i più importanti perchè in grado di attivare gli altri e potrebbero essere in grado di bloccare la capacità di crescita del tumore nei topi".Iavarone ha poi proseguito "Oggi siamo in fase di prova e per ora non c'è possibilità di curare le malattie tumorali perchè conosciamo poco i meccanismi di elaborazione delle cellule staminali". Ad ogni modo le ricerche proseguono col fine di arrivare a bersagliare le cellule tumorali con cellule staminali trattate , in futuro, arrivare a ricostruire i neuroni distrutti da tumori e altre malattie cerebrali come il Parkinson.
La ricerca muove dalla scoperta, negli anni '90, di proteine dette Id presenti nelle cellule staminali embrionali. Tali proteine sono altamente presenti nei tumori cerebrali infantili, ma possono essere inattivate dalla proteina Rb, come spiega Iavarone. Allo studio quindi vi è l'effetto della somministrazione in cellule tumorali della proteina Huwe1, inibitrice della N-Myc. Iavarone spiega "Nella normalità la proteina Huwe1 prodotta da un gene serve a distruggere la proteina N-Myc quando si passa alla costruzione dei neuroni. Nei tumori invece N-myc resta e crea cellule tumorali".All'inizio della conferenza "Cellule staminali e tumori cerebrali - Nuovi meccanismi e opportunità terapeutiche" Iavarone ha anche parlato della fuga dei cervelli all'estero, dichiarando "Andare all'estero serve per comprendere nuove mentalità e tornare poi per cambiare il nostro Paese. Il dibattito sulla fuga dei cervelli spesso è falsato in Italia".Iavarone, nato nel '63, si è laureato all'Università Cattolica di Roma e trasferito dal 2001 a New York dove collabora dal '99 con la Columbia University.

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