martedì 13 ottobre 2009

Due idee per sostituire la cara vecchia tavola degli elementi di Mendeleev.

Fonte:Galileo
Due idee per sostituire la cara vecchia tavola di Mendeleev sono state avanzate su Arxiv: un restyling di cui forse nessuno sente il bisogno.
Non più un rettangolo, ma un cerchio. La tavola periodica degli elementi, rimasta invariata da quando Dimitrij Mendeleev la disegnò nella seconda metà dell'Ottocento e stampata nella mente di generazioni di studenti, potrebbe subire un restyling. A proporlo è Mohd Abubakr, ingegnere della Microsoft a Hyderabad, in India, secondo cui la forma circolare si presta meglio a mettere in evidenza alcune caratteristiche degli atomi.
Al centro ci sono i due più piccoli, elio e idrogeno, e gli altri seguono il classico ordine basato sul numero crescente degli elettroni: in questo modo i più pesanti e grandi vanno a posizionarsi negli strati esterni, creando un’immagine che ricorda proprio un atomo.
I gruppi e i periodi della tavola originale sono mantenuti, come anche gli intervalli tra le diverse specie atomiche che hanno consentito a Mendeleev di prevedere le caratteristiche di quelle allora non note (la più importante caratteristica della tavola). I vantaggi? Secondo Abubakr, questa versione dà, a colpo d’occhio, l’idea della grandezza relativa degli atomi, e la disposizione centrale dell'elio e dell'idrogeno risolve il dilemma della loro collocazione ambivalente (secondo gruppo o gas inerti per l’elio, alogeni o metalli alcalini per l’idrogeno). La forma circolare potrebbe rappresentare un limite per la visualizzazione su libri di testo o schermi di pc; un problema comunque risolvibile, se la nuova versione si rivelerà davvero più funzionale della cara vecchia tavola.
Abubakr non è comunque il solo ad aver proposto una nuova rappresentazione degli elementi. Maurice Kibler, dell'Istituto di Fisica Nucleare di Lione, in Francia, presenta un riarrangiamento (solo in parte innovativo, in realtà) che potrebbe avere un nuovo “potere predittivo”. L’approccio di Kibler è simile a quello usato nella fisica delle particelle, in cui queste sono classificate in base ad alcune loro proprietà.
Ma il sistema, così importante per la fisica, è altrettanto utile per la chimica? Il problema di Kibler e di chiunque tenti di sostituire il proprio nome a quello di Mendeleev è che tutti gli elementi stabili sono già stati trovati, e l’esistenza dei superatomi è stata già predetta. Il punto è se questa tavola abbia o meno un potere predittivo che porti davvero un vantaggio. (a.d.)

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