mercoledì 15 agosto 2007

Simmetrie olografiche

A volte ciò che non ci è dato di concepire,è il risultato di un’interazione tra mondi consimili,ma sfortunatamente posti in modelli di spazio differenti. Credete voi forse che il tre-barre di Oscar Reutersvärd sia un oggetto impossibile da concepire per un individuo che si ritrovi a vivere in un modello di spazio iperbolico? (Provate a giocherellare con un suo modello in gommapiuma).La mente umana sarebbe in grado di concepire anche l’impossibile, se solo potesse uscire da determinati modelli (o strati) di spazio olografico entro i quali si trova costantemente intrappolata.La quantità immensa di informazione che costituisce la mente di un essere umano (di media età, intelligenza e cultura), è strettamente vincolata,nel modo di muoversi attraverso altre strutture olografiche della realtà ad essa circostante,da determinati schemi biofisici che hanno avuto modo di concretizzarsi e quindi di assumere un aspetto ben definito e più o meno costante nel tempo (mi riferisco ovviamente al fenomeno dell’autopoiesi e alle rispettive analogie con quello dei sistemi dissipativi di Prigogine),durante il susseguirsi di milioni di anni di evoluzione.Tali vincoli,tra la mente umana e le sue potenziali capacità migratorie attraverso altri strati olografici, si fanno comunque via via sempre più deboli e inconsistenti man mano che il grado di elaborazione analogica del pensiero umano assume valori più alti,a scapito della vecchia impronta mnemonica di stampo binario. Il giorno in cui a gran parte dell’umanità sarà concesso di accedere alle meraviglie della psicocinesi e della chiaroveggenza non è indubbiamente assai vicino,ma neppure molto lontano.L’evolversi del sistema mente-corpo-realtà ad esso circostante,è il risultato di una costante interazione tra questi tre elementi (integrati nell’olomovimento di Bohm),paragonabile a quella che definisce i fenomeni non lineari della dinamica classica e a quella che definisce i fenomeni non-locali della meccanica quantistica.Questo continuum evolutivo di tale modello olografico della realtà potrebbe tuttavia,in un futuro assai lontano,entrare in risonanza con altri modelli di stato olografico in cui ogni entità fisica (sia essa animata o inanimata)si presenterebbe,grazie ad una perfetta sintonia di frequenza (vibrazione) tra le parti interagenti del sistema, scevra da ogni vincolo inerente alla sua natura,in quanto a massa,densità,moto e posizione e da ogni vincolo inerente alla natura dell’ambiente ad essa circostante (attrazione gravitazionale,pressione atmosferica, ecc …) . Solo accettando questa premessa,possiamo immaginare un futuro in cui l’uomo sia in grado di spostare gli oggetti a distanza con la sola forza del pensiero o di visualizzare determinati eventi ancor prima che si verifichino.Ogni entità biologica altamente pensante(mi riferisco soprattutto al genere umano poichè,parafrasando Leibniz,non potremmo di certo includere le monadi nell’insieme delle entità biologiche altamente pensanti) di questo pianeta,la si può immaginare come un immenso accumulo di informazione (o bytes di memoria)super-organizzata,dinamica e in continuo evolversi, un’informazione che si rinnova costantemente e talvolta accresce entro determinati limiti;supporre quindi che possa innescarsi in un futuro assai lontano una sorta di interazione o risonanza energetica tra i vari stati olografici che compongono il nostro Universo, dando così luogo a dei fenomeni che trascendono ogni principio di ordine fisico tra le diverse forze elementari della natura (materializzazione degli oggetti con la sola forza del pensiero,psicocinesi,ecc…),non sarebbe a questo punto (a mio avviso)troppo azzardato.Tutti gli eventi fisici che rientrano nella categoria dei cosiddetti fenomeni paranormali,poichè sostanzialmente indefinibili e quindi inconcepibili da un punto di vista che rispecchi i canoni della fisica ortodossa, abbracciando l’ipotesi di un Universo olografico trovano immediatamente una spiegazione logica (difficile da capire e di non facile intuizione;a tal proposito vi consiglio vivamente la lettura del libro: The olographic Universe,di Michael Talbot,1991). È risaputo ormai da tempo immemorabile,che l’energia di un sistema dato si conserva sempre (nulla si crea e nulla si distrugge,tutto si trasforma),e ciò sta alla base del primo principio della termodinamica.Non tutte le forme di energia comunque sono in grado di auto-organizzarsi,ovviamente mi riferisco al calore e ad altre forme di energia dispersiva.La domanda da un milione che vi pongo quindi a questo punto è la seguente:se l’informazione rappresenta in definitiva il costituente fondamentale dell’energia,può essa stessa auto-organizzarsi attraverso strutture caotiche e dispersive di energia? Bè, accettando l’assunto che tutti i fenomeni di natura paranormale siano effettivamente del tutto reali per il soggetto che li percepisce, sembrerebbe proprio di sì.

“Noi non siamo esseri umani che vivono un’esperienza spirituale.
Noi siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza umana.“
Pierre Teilhard de Chardin

È l’informazione che crea le configurazioni energetiche ordinate e dinamiche (o strutture dissipative) „entro“(con) le quali sceglie di „vivere“;essa comunque potrebbe „sopravvivere“ benissimo anche attraverso… ma forse sarebbe meglio dire …con le sembianze del caos energetico,senza dover necessariamente creare delle strutture ordinate.Quindi quale potrà mai essere il „motivo“ che spinge l’informazione a creare determinate strutture energetiche? Bè,una risposta a questa domanda impossibile potrebbe essere la seguente: ogni tanto anche l’Universo,ossia Dio,pensa;e tutto ciò che ha forma e struttura quindi,non rappresenta nient’altro che una parte dei suoi ricordi. Incancellabili sino al giorno della sua morte (morte termica dell’Universo)? E se essi continuassero ad esistere in eterno assumendo altre forme e caratteristiche fisiche,una volta raggiunto il Punto Omega?Come sarà il prossimo Universo, anch’esso costituito da luce,stelle,pianeti e Buchi Neri, oppure soltanto da luce?Dio rinascerà sano o menomato?Su queste e tante altre domande appartenenti alla categoria dei processi psichici OTW (Out of This World) si potrebbe speculare all’infinito”.

„(…)tutte le entità presenti nell’Universo attuale,codificano una quantità di informazione di gran lunga inferiore alla quantità permessa dalla teoria quantistica dei campi. Per esempio,se un atomo di idrogeno dovesse codificare tutta l’informazione che gli è consentita dal limite di Bekenstein,potrebbe codificare circa 4 x 10^6 bit di informazione (…)Quindi un atomo di idrogeno potrebbe codificare all’incirca un megabyte di informazione,mentre di norma codifica molto meno di un bit.La massa dell’idrogeno non viene di certo utilizzata in modo efficiente!Se si assume che il raggio sia quello di un protone (R= 10^-13 cm),la quantità di informazione codificabile nel protone è costituita da soli 44 bit!Questo valore è davvero piccolo rispetto alla complessità del protone - tre quark valenza,innumerevoli quark e gluoni virtuali- che è di fatto tanto complesso che non siamo ancora riusciti a calcolarne lo stato di base dai principi fondamentali utilizzando il Modello Standard, anche utilizzando i supercomputer più avanzati!“ (Frank J. Tipler,fisico)

Fausto Intilla
(Inventore-divulgatore scientifico)
www.oloscience.com

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